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scrittura   /   Superare il blocco dello scrittore: osservare il mondo

(lunedì, 17 settembre 2012)

(La fotografia The Witness è di Stefano Corso)

A volte capita. Proprio non si riesce a scrivere, nemmeno una riga. Non importa quale sia la ragione: vuoto mentale, paura di fallire, ansia da prestazione, eccesso di senso critico… il risultato è sempre lo stesso, un foglio bianco e una sudarella fredda che corre lungo la fronte.

Il primo metodo per superare il blocco non impiegava la scrittura, e consisteva semplicemente nell’andare al cinema. In questo caso analizziamo un altro sistema che invece comprende un esercizio di scrittura e, in un certo senso, un esercizio di autoanalisi e di autocoscienza. Prendi un foglio bianco. Per una volta lascia stare il computer e ritrova la tua calligrafia. Se ti va cambia anche ambiente, vai in terrazzo, su una panchina nel parco o sul tavolino di un bar. Scegliti un punto di osservazione e inizia a scrivere. Questo esercizio di scrittura in realtà trae ispirazione dal metodo di ricerca di mio fratello, fotografo.

Qualche volta Stefano se ne va in giro in una grande città europea (preferibilmente Berlino) e quando trova uno scorcio che gli dice qualcosa, si ferma e aspetta. Cosa aspetta? Aspetta che succeda qualcosa. Può sembrare un’attesa strana e un po’ scoraggiante, ma è proprio qui il bello: in una città succede sempre qualcosa. Basta avere la sensibilità per coglierlo.

Dunque l’esercizio che propongo non è soltanto di scrittura, ma è anche di “percezione”: in questo modo si può imparare a notare cose insolite. Una volta che siete seduti comodi e avete un piano stabile su cui poggiare la carta e fare scorrere la penna, iniziate a scrivere. Non vi preoccupate della calligrafia, della puntuggiatura, dell’ortografia o persino della grammatica. E’ un esercizio che state facendo per voi stessi.

Iniziate a osservare dove vi trovate, a guardarvi intorno finché non trovate qualcosa che attira la vostra attenzione. Potrebbe essere il colore del cielo, la forma e la velocità delle nuvole, la sagoma dei palazzi, i suoni e gli odori della città. Provate a catturare quello che un fotografo con può cogliere. Siate indiscreti. Catturate le conversazioni dei passanti, immaginate come potrebbero continuare dopo che chi parla si è allontanato da voi.

Trovate voi il vostro metodo. Posso suggerirvi un esercizio, ma non posso dirvi come farlo. L’unico suggerimento è: siate pazienti. Chi lo sai, magari l’idea per un racconto o per un articolo verrà da voi naturalmente, senza che voi dobbiate fare nulla. Così credete. In realtà avete fatto moltissimo: vi siete fermati a guardare, cosa che siamo quasi del tutto disabituati a fare.

Buona scrittura!

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