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scrittura   /   Esercizio di scrittura: attraverso gli occhi di un animale

(martedì, 26 febbraio 2013)

Questo esercizio è il seguito naturale dell’esercizio di scrittura sensoriale che ho proposto precedentemente. Chi scrive spesso ha la tendenza ad affidarsi alla vista o all’udito per riportare al lettore le esperienze dei propri personaggi. Per questo un recupero della sensorialità può rendere la nostra scrittura più ricca e più coinvolgente.

In questo esercizio prendiamo un animale e proviamo a raccontare il mondo attraverso i suoi occhi. Può essere un animale domestico, un animale di quartiere che conosciamo oppure un animale esotico che non abbiamo mai visto. E’ sempre bene sentirsi completamente liberi nei propri esercizi, ma devo dire che se ci affidiamo agli occhi di una bestiolina che ci è familiare, l’esercizio sarà più semplice e più “realistico”.

Adesso vorrei proporre una serie di considerazioni di cui si può tenere conto nell’affrontare questa piccola prova pratica.

RICERCA

Sapevate che i gatti non hanno il senso del dolce e che molti animali non vedono a colori? Ogni animale ha delle qualità specifiche che li rendono diversi da noi. Non è obbligatorio fare ricerca per fare questo esercizio: lo scopo non è quello di scrivere una storia realistica (Esopo di certo non si faceva questo problema), ma se proprio volete farlo, ponetevi il limite di una massimo due pagine consultate su internet. In questo caso fare troppa ricerca può essere controproducente e allontanarvi dal vostro compito: scrivere. Tenete presente l’esempio di Ian Fleming.

PUNTO DI VISTA

Un cane, un gatto o un piccione hanno un punto di vista diverso dagli esseri umani, semplicemente perché hanno un’altezza diversa. E’ interessante tenerne conto.

SENSORIALITA’

Gli animale hanno una sensorialità molto più sviluppata della nostra: per alcuni l’olfatto è così importante che si può dire che il nostro odore sia la nostra carta d’identità. Forse alcuni animali considerano il nostro “aroma” un identificativo più preciso del nostro nome “umano”. Usare l’olfatto per descrivere il mondo in cui si muove il nostro “amico” ci dà la sensazione di entrare nel suo mondo in maniera più precisa e coinvolgente.

PERSONALITA’

A questo punto possiamo dare una personalità al nostro animale: è tenero e ingenuo come un bambino o saggio e disilluso come un vecchio gufo? Guarda le sue controparti umane con affetto o stupore o in modo più critico? Qui sentitevi libere di sbizzarrirvi. Una volta effettuata la vostra scelta, cercate di mantenervi coerenti.

STORIA

Adesso create una piccola storia, in cui l’animale che avete creato cerca di fare qualcosa. Magari è solo un cagnolino che aspetta il vostro ritorno dal lavoro, magari è un canarino con una missione eroica da compiere… non ci sono regole. Può essere una storia triste, allegra, malinconica, ironica a proposito degli umani… personalità e storia sono i due punti che permettono alla vostra creatività di liberarsi, quindi non c’è un modo prestabilito, c’è solo il vostro modo.

Esercizio:

Scrivete una cartella (3000 battute) in cui guardate il mondo attraverso gli occhi di un animale. Può essere un monologo, in cui l’animale stesso racconta la propria storia, oppure può essere una narrazione in cui siete voi a parlare in terza persona del vostro animale. Anche in questo caso mantenete la vostra scelta fino alla fine. Se volete farmi leggere il vostro componimento, scrivetemi!

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