Questo sito è dedicato allo sviluppo e alla pratica della scrittura creativa in tutte le sue forme e comprende l’analisi critica di vari mezzi espressivi, dalla narrativa alla musica, dal cinema al teatro, passando per altre forme che fin troppo spesso sono considerate minori: la televisione e il fumetto.

scrittura   /   Diario di un laboratorio di scrittura creativa

(lunedì, 5 marzo 2012)

Non avevo intenzione di parlare così presto della mia esperienza come “facilitatore” di scrittura creativa. Una serie di circostanze molto pratiche hanno reso questo breve testo necessario e sicuramente utile per alcuni ragazzi che studieranno le modalità del mio laboratorio a scopo di tirocinio. Nel novembre del 2011 ho iniziato un Laboratorio di scrittura gratuito presso la parrocchia di San Frumenzio, una realtà molto importante di Roma Nord come punto di riferimento nel territorio. Le ragioni di questa mia scelta sono personali e non credo sia necessario esporle in questa sede. Basti dire che sono affascinato dalle molte attività indirizzate ai giovani promosse da questa struttura sotto l’ombrello di “Mamre Giovani”.

In realtà questo articolo, al di là dello scopo pratico, potrebbe essere il seguito ideale del “manifesto” della sezione di scrittura di questo sito, una specificazione di quello che secondo me è la funzione della scrittura creativa nella vita di tutti.

Inizio col riportare il testo del manifesto che aveva lo scopo di attrarre possibili adepti al Laboratorio di Mamre Giovani:

Tutti abbiamo una storia da raccontare. Di solito, è la nostra storia. Meno spesso, è la storia di qualcun altro. Ancor più raramente, è una storia inventata. Tutti sappiamo scrivere o pensiamo di saper scrivere. Scrivere in maniera creativa ha però delle regole ben precise per rendere un discorso narrativo coerente, interessante e intrigante. Il presente laboratorio, rivolto a tutti, si propone di esaminare tali regole in un’atmosfera di confronto e condivisione. Saranno usati esempi da cinema, letteratura, teatro e dalla forma narrativa più interessante in questo momento storico: la serie televisiva. Verrà privilegiato il lato pratico della scrittura, con esercitazioni e piccoli giochi che stimolino la creatività innata di ciascuno. Obiettivo del laboratorio è la stesura di una raccolta di racconti brevi, uniti da un tema comune.

Questo laboratorio non ha l’ambizione di creare scrittori o drammaturghi, ma ha l’intento di condurre a una maggiore comprensione di sé e delle proprie possibilità grazie a questo “tesoro dimenticato”: la scrittura e la sua condivisione. Come scrisse Gianni Rodari a proposito dell’educazione alla scrittura del fanciullo: “Tutti gli usi della parola a tutti. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo”.

Vorrei mettere in luce le particolarità di questo testo che costituiva il volantino del laboratorio:

  •  Ho voluto privilegiare un approccio basato sulla persona: non era mia intenzione fare delle lezioni frontali “classiche” come quelle che possiamo trovare nelle scuole e nelle università. Il punto di partenza di questo genere di scrittura per me deve essere la sensibilità di ciascuno, la sensorialità di ciascuno e la “corporeità” di ciascuno. Questo tema sarà ripreso in numerosi articoli successivi sempre su queste pagine.
  • La creatività ha delle regole: anche quando scriviamo solo per noi stessi dobbiamo rispettare delle regole che rendano il discorso chiaro, conciso e scorrevole. Anche in questo caso il lavoro è molto orientato alle inclinazioni e alla sensibilità di ciascuno dei partecipanti del laboratorio.
  • Non letteratura, ma forme narrative. Molti laboratori prendono in considerazione solo la letteratura “alta”. In maniera molto rispettosa, non sono d’accordo con questo tipo di approccio. In primo luogo perché esso comporta una disamina dei generi letterari, del loro affermarsi e decadere nel corso dei secoli. In secondo luogo perché tutte le modalità narrative hanno tecniche simili ed è più facile imparare da mezzi espressivi a noi più familiari. Si può imparare da una puntata di Dottor House tanto quando da un racconto di Cechov.
  • Il laboratorio ha una finalità: una raccolta di racconti concepiti in ambiente di condivisione. Solo la pratica rende un lavoro concreto e reale. Parlerò del progetto adottato nell’anno 2011-2012 successivamente, sempre su questo sito.
  • Il laboratorio non promette di diventare autori. Questo è un punto per me fondamentale. La promessa di diventare autori da una parte è illusoria, specie nel panorama editoriale attuale, e allo stesso tempo può scoraggiare chi vuole scrivere ma senza particolari ambizioni in direzione di fama, gloria e denaro (quali?). La frase di Gianni Rodari, tratta da “La grammatica della fantasia” (Einaudi Ragazzi, prima ed. 1973) era valida allora come oggi ed è per me un punto di ispirazione vivo e presente.

Il grado di partecipazione e l’apprezzamento dei partecipanti, a distanza di alcuni mesi dall’inizio del laboratorio, sono in grado di darmi delle indicazioni molto confortanti. Noto in generale un aumento della capacità espressiva, del grado di libertà e di creatività di ciascuno dei partecipanti. Naturalmente la metodologia descritta è in continua evoluzione e in costante fase di messa a punto, come è normale che sia. Ritornerò prossimamente a parlare di questa esperienza in questa sede.

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2 commenti

  • Tutto il mio amore – come si scrive un monologo | Mauro Corso, attore e scrittore
    il 19 marzo 2012 alle 11:20 ha scritto:

    [...] dopo molto tempo Tutto il mio amore, di Melania Fiore. Melania è stata una delle prime ospiti al Laboratorio di scrittura che tengo a San Frumenzio e il suo apporto ha avuto un impatto importante su chi è venuta a sentirla. Mentre la recensione [...]

  • Laboratorio di scrittura, considerazioni di fine anno | Mauro Corso, attore e scrittore
    il 8 giugno 2012 alle 9:44 ha scritto:

    [...] In un altro articolo avevo già parlato del laboratorio di scrittura che ho condotto quest’anno, tra difficoltà e soddisfazioni, quelle che dovrebbero essere all’essenza di ogni viaggio e di ogni percorso, sia fisico che spirituale. Scrivere a volte è davvero un percorso fisico, come l’arrancare di un penna su un foglio di carta che non sembra avere fine, come i piccoli passetti tracciati su una tastiera da dita veloci. Per quello che mi riguarda, ho guadagnato tantissimo da questo laboratorio di scrittura. Non in termini monetari, perché per scelta e per convinzione quest’anno ho tenuto un corso gratuito, ma di certo in termini di apprendimento e di consapevolezza. Se adesso dovessi ricominciare da capo, farei scelte completamente diverse, imposterei il mio laboratorio in maniera del tutto differente. Per esempio l’ultimo giorno abbiamo fatto un esercitazione in classe, una cosa in cui non credevo più di tanto perché normalmente si pensa che si debba scrivere in casa. Invece devo ammettere che questa esperienza è stata molto utile, visto che in appena quaranti minuti sono stati prodotti dei testi interessanti, pur nella loro imperfezione e nella loro mancanza di finitezza. Esercizi di questo genere inoltre dimostrano, al di là delle parole, che non è necessario aspettare che arrivi il “momento giusto” per scrivere. Non bisogna cioè aspettare l’ispirazione, l’umore adatto, la congiunzione astrale favorevole o chissà quale altra cosa che sia all’esterno di noi. E’ sufficiente mettersi giù e iniziare a infilare parole, una dietro l’altra. Questa è la più grande verità che si possa apprendere da un qualunque laboratorio di scrittura creativa. Infilare parole è un affare difficile, complicato, che richiede un lavoro intenso da entrambi gli emisferi cerebrali. Allo stesso tempo è un lavoro emozionante e liberatorio, e se si trova il coraggio di abbandonarsi ad esso allora si può davvero trovare la gioia di scrivere. [...]

 

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